SINOSSI
La cultura delle “scorciatoie”, che è alla base del malcostume del
nostro paese, si è radicata sempre di più e danneggia qualsiasi
prospettiva di ripresa. In questo universo si inserisce la nostra
storia. Giacomo, il protagonista, 35 anni di pigrizia, è un uomo che non
sa e non vuole combattere. E’ un orso introverso, un po’ nerd ma poco
social, che cammina con lo sguardo basso su uno dei suoi dispositivi
senza dare alle persone quello che vorrebbero da lui: solamente un po’
di attenzione e un po’ di entusiasmo. Perde il lavoro, viene lasciato
dalla moglie e per caso rimane chiuso nel bagno di un cinema d’essai. Il
mondo lo ha aggredito, e la sua reazione è chiudersi a riccio, come
farebbe un bambino, decidendo di rimanere bloccato in quel bagno, al
riparo dalle minacce, dai fallimenti e, più in generale, dagli altri. Il
suo gesto è folle, infantile, estremo, ma concretizza un desiderio che
tutti gli uomini hanno. Giacomo, dentro quel bagno, si sente come un
feto dentro la pancia della mamma. E così prende la decisione più
importante, folle e priva di senso della sua vita: decide di rimanere lì
dentro, chiuso in quel bagno, almeno per un po’. E questo potrebbe
essere l’epilogo assurdo di una storia drammatica, invece è proprio a
questo punto che comincia veramente la storia. Perché questo gesto
codardo, pazzo e infantile, porta a delle conseguenze inimmaginabili.