SINOSSI
Milano, Italia, ventennio fascista. Tutte le associazioni giovanili
vengono chiuse per decreto del Duce, compresa l’associazione scout
italiana. Un gruppo di ragazzi decide di dire di no, e fonda le Aquile
Randagie: giovani e ragazzi, guidati da Andrea Ghetti e Giulio Cesare
Uccellini, detto Kelly, che continuano le attività scout in
clandestinità, per mantenere la Promessa: aiutare gli altri in ogni
circostanza.
Il gruppo scopre la Val Codera, una piana tra gli alberi segreta e
impervia a poche ore da Milano, e ne fa la sua base per campi e uscite
clandestine. Il fascismo non li ignora, li segue, li spia, arrivando a
pestare a sangue Kelly, che perde l’uso di un orecchio. Ostacoli e
violenze non fermano però le Aquile. Dopo il 1943, i ragazzi danno vita
al movimento scout clandestino che supporterà la resistenza fino alla
fine della guerra. Insieme ad alcuni docenti del collegio San Carlo di
Milano, le Aquile Randagie entrano a far parte di OSCAR - Organizzazione
Scout Cattolica Assistenza Ricercati. Insieme combatteranno il regime
prima con beffe plateali, poi con azioni mirate che permetteranno di far
superare il confine italiano e raggiungere la Svizzera a più di 2000
persone ricercate dai nazifascisti: ebrei, perseguitati politici e
chiunque avesse bisogno di fuggire le persecuzioni, e una probabile
morte.
Alla fine della guerra, clamorosamente e con coerenza, le Aquile
Randagie tuteleranno tedeschi e italiani autori di violenze, ricercati
dai partigiani, chiedendo per loro una giusta pena con un processo
giusto.
NOTE DI REGIA:
Raccontare la storia delle Aquile Randagie in un film è un’idea
stimolante, una sfida creativa, ma soprattutto un atto dovuto.
L’associazione concettuale dello scautismo alla Resistenza è un pensiero
sicuramente innovativo che lascia quantomeno incuriosite tutte le
persone che ne vengono a conoscenza.
Perché di questo si parla: le Aquile Randagie erano un gruppo di scout
di Milano e Monza che decisero di ribellarsi alla decisione del fascismo
di chiudere tutte le associazioni giovanili che fossero differenti
dall’Opera Nazionale Balilla, inclusa quindi l’ASCI, l’Associazione
Scout Cattolici Italiani. Avevano fatto una Promessa, di servire la
Patria e di aiutare il prossimo, e quindi con l’uniforme sotto gli abiti
borghesi, e sempre alla ricerca di qualche luogo dove indisturbati
poter proseguire le loro attività all’aria aperta questi giovani, fedeli
(alla promessa) e ribelli (al regime), sfidarono il fascismo per anni,
portando avanti gli ideali di solidarietà e speranza propri
dell’Associazione Scout. Con l’inizio della guerra poi e dopo l’8
settembre, il coinvolgimento con la Resistenza è stato via via maggiore,
fino alla fondazione dell’OSCAR.
La particolarità di tutto questo è che i protagonisti di queste
avventure sono dei ragazzi, tra i 14 e i 20 anni, che hanno dimostrato
coraggio, adesione, spirito di sacrificio e lealtà al Paese.
Valori che, soprattutto oggi, devono essere memoria storica e viva. I
motivi per raccontare un film sulle Aquile Randagie sono quindi
molteplici: raccontare una parte di storia d’Italia che in ben pochi
conoscono, rendere omaggio a una storia di coraggio realizzata da
giovani, essere d’ispirazione per i giovani di oggi.
Si tratta di un film diretto ai giovani, che vuole parlare loro con le
parole dei giovani di un’altra epoca, quando un altro mondo sembrava
impossibile, ed invece il cambiamento si realizza proprio grazie a loro:
forse eroi, certo giovani fedeli e ribelli.